VAMPYNPG2000 |
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| ho deciso di tradurre alcuni pezzi del libro di Steve Parke
PUNKED BY PRINCE [pagina 46]
La sera, quando non c'era nessuno al banco centrale, la linea centrale telefonica era programmata che suonasse in tutti teefoni dell'edificio. Spesso c'era solo Hans- Martin Buff (il capo ingeniere), Prince e me che lavoravamo. Io a malapena rispondevo perchè non potevo ricordavo il codice che dovevo inserire per prendere la chiamata. Ma spesso, quando il telefono squillava, Prince era nel mio ufficio (molto spesso, quasi tutto il tempo, diciamo) e mi guardava come se mi volesse dire "Vuoi prendere la chiamata?" io di solito facevo spallucce e continuavo a lavorare. Allora, la prese luinstesso - di solito con una voce fasulla alla country o con un'accento del midwet: a volte provava un'accento italiano molto esagerato o anche cinese. Hoi sentito solo questa parte:"Prince non lavora qua" "Mi spiace quale numero ha chiamato? Posso prendere il vostro ordine". E' andata avanti:" Mi dispiace ma'am non abbiamo mai visto Prince di persona" una volta ha detto. Ha riso della grossa dopo aver riangancciato. Preso in giro da Prince. Quando avrei voluto sorridere (ricordo forse stavo lavorando), cominciva auna conversazione più impegnativa. Giuro che potevano durare tutte ben 10 minuti o un quarto d'ora, come quando rispondeva a delle domande stupide dei fan. "No, non puoi parlare con nessun'altro" avrebbe detto alla persona esasperata all'altro capo dellla linea. "Devi parlare a me." A volte c'era qualcuno che neccessitiva di entrare negli studios, nei quali mi aavrebbe spinto il telefono verso la mia parte. Rispondeva anche alla chiamate che passavano attraverso la mia linea diretta, cinguettando :"Ufficio di Steve" con la stessa voce ridicola. Di certo non potevo dire alla gente chi fosse il mio assistente pazzo.
[tradotto da VAMPY]
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