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| | Un'innovatore musicale con una fiammeggiante presenza scenica e uno sile stravagante, Prince ha avuto un profondo effetto su milioni di tutto il mondo. Il fotografo Steve Parke ha speso quattpordici anni come direttore artistico a Paisley Park e ora ha messo insieme un libro contenente alcune strabiliante, intime fotografie del cantante, alcune delle quali mai viste prima d'ora. Contornate da materiale inedito e annedoti divertenti, Picturing Prince mette in luce il lato umano e artistico. Abbiamo raggiunto Steve Parke per chiedergli tutto sul libro e la sua brillante carriera, dal suo lavoroo e rapporto con Ptrince al processo creativo dietro le scene nel fotograrlo.
Il tuo libro "Picturing Prince: An Intimate Portrait" è uscito il 6 Aprile, ci potresti introdurre al libro? Il libro è una collezione di immagini che ho fatto, molte delle quali mai viste prima d'ora. Alcune di loro sono storie sul mio tempo speso con lui, sperando che possano mettere in luce Prince come persona e mostrando il genio e il duro lavoro che era parte delle sua vita. Era anche divertente, a volto goffo, così ho provato di condividere questa parte. Può sorprendere molta gente, di com'era, un ragazzo normale (non sempre, ma a volte!)
Come hai selezionato le foto che sarebbero apparse nel libro? Sono andato con quello che avevo - tutto approvato da Prince, naturalmente - e ho messo fuori quello che pensavo che avrei creato, una storia narrativa visuale e interessante. Poi ho lasciato al mio editore visionare le immagini e lavorare con i suoi designer per assemblare il tutto.Poi sono tornato da loro con piccoli cambiamenti. E' stato un bel lavoro collaborativo con altri artisti che non avevano familiarità con le foto come lo ero io. Ha contribuito a creare un flusso fresco e interessante alle immagini che ho raccolto.
Da quello che ho capito, ci sono storie/annedoti che accompagnano le foto Hai una storia che preferisci? Si, ma non voglio influenzare nessuno accenandolo! Diciamo che si tratta di mio figlio (ora ha 16 anni, ma quando è nato io stavo ancora lavorando con Prince) e Prince aveva una specifica idea sull'importanza dei nomi.
Chi coreografava gli scatti? Erano guidati da Prince o li guidavi tu? Veniva sempre vestito e diceva l'ora e la location, ma mi sentivo spontaneo come l'arrivo della nuova tecnologia (scattavamo con le nuovissime macchine fotografiche digitali). Alla fine è stata una forza collaborativa. Molto spoesso di quanto pensassi abbiamo cercato dove doveva guardare per il traguardo finale. Ricordo l'istante gratificazione delle macchine digiltali. Prince prendeva un volo per vedere i risultati alla fine, settimane dopo. Era così eccitato di essere capace di vedere cosa era appena successo.
Per gli appassionati, hai usato un formato medio o standard? Quali lenti hai usato? Standard - era una pellicola 35mm DCS-460 Nikon con un allegato Kodak sul bottone. Non riuscivo ad indovinare quali lenti, anche se la maggior parte erano anche loro Nikon. Immagina la camera del tuo cellulare e avere la possibilità di avere le lenti migliore in quel piccolo oggetto, che abbiamo usato 20 anni fa.
Hai visto l'avvento del digitale durante la tua carriera, l'hai abbracciata o preferisci la pellicola? L'ho totalmente abbracciata.Non ho il desiderio di spendere tempo per sviluppare la pellicola o stampare nel modo tradizionale, mai più. Probabilmente perchè l'ho fatto per tanto tempo. Arrivando da un background da pittore, cosa puoi fare con una immagine digitale, nell'età digitale è davvero infinita, e lo amo tanto. E lo amava anche Prince, come ho detto. Risultati instantanei. Avrebbe voluto stare dietro di me quando la foto fosse stata visibile, facendo commenti su ognuna di esse. In più poteva farmi cancellare qualsiasi foto non gli piaceva ed era un lusso per lui. (Benchè a volte voleva tornare indietro su di uno scatto che aveva cambiato idea, ma gli spiegavo che non era possibile tornare indietro!)
Come hai comincuato a lavorare con Prince? Ero un nerdo musicale (e lo sono ancora) e passavo il tempo a fotografare le band neiìle palestre dove si giocava basket, nelle arene e nel locale dove si faceva musica in DC chiamato Capitol Center. In questi locali ho incontrato il bassista Levi Seacer Jr., che aveva finito di lavorare per Prince e gli ho fatto vedere alcuni lavori. Dipingevo tanto e facevo tante foto realistiche, molte di musicisti. Un giorno Alan Leeds mi ha chiamato, e la cosa successiva che ho saputo era che dovevo prendere un volo da Baltimora per Minneapolis.
Come si è sviluppato il rapporto di lavoro nel tempo? Mi ha chiesto solo di provare - così ho fatto. Ho cominciato a dipingere un set e finito tutto: cover di album, gioielli, feste, ho cominciato a fotografare, solo perchè un giorno mi ha chiesto se potevo:"Sicuramente" ho detto. E' quello che ho sempre detto.
Ho capito che tu hai anche lavorato sul stage desgn di Graffiti Bridge come sulla copertina dell'album? Si, Graffiti Bridge era un'esempio di quello che ave vo già fatto e che ho addattato alla visione che avevo in quel periodo. E' stata artisticamente sincronizzata. Mi ha preso otto mesi a dipingere tutto e quando ha deciso di usarla per il suo nuovo album, ero eccitato come un bambino, potete immaginare! Il set per il video Glam Slam è stato il mio primo lavoro che ho fatto per lui nel 1988, e alla fine ho finito la progettazione delle scenografie degli interni di Paisley Park con lui. Ho fatto un tour degli studios pochi mesi dopo e sono stato sorpeso di vedere che molte cose erano ancora là. Non sono mai stato dentro Paisley Park fino al 2001!
Del lavoro ch ehai fatto con Prince, di quale sei più orgoglioso? Domanda difficile. Penso di essere orgoglioso di più del tempo speso con Prince. Ciò significa che sono cresciuto abbastanza in quello che ho fatto avendolo on board con me e in cò che facevo lui ci credeva abbastaza per continuare la rappresentazione visuale della sua arte. E' stato un onore avere la sua fiducia ed essere portato in molti progetti. Voglio dire, a volte lavoravo fino a notte tarda nel mio officio mentre lui era al piano nell'atrium e le colombe tubavano.
Prince era conosciuto come uno stacanovista e chiamava la sua band a tutte le ore del giornono della notte, applicava questo anche al tuo lavoro? Si, assolutamente. Passavamo mooooooooooooolte notti dietro il mio monitor, lavorando fianco a fianco. Il vantaggio era che mi chiamava spesso nello studio per ascoltare quello che stava creando quel giorno, e ascoltavo un grande quantità di materiale che non era stato ancora pubblicato, per qualsasi ragione. Spesso Prince e il suo ingeniere del suono, lavorano tutta la notte.
Prince era conosciuto come un burlone - li hai mai ricevuti? Fortunatamente no, perchè era abbastanza spietato con i suoi scherzi. E con la mia mancanza di sonno, a causa del nostro lavoro implacabile, avrei pèotuto reagire a malo modo. Ho sentito dello scherzo dove rispondeva alle linee principali di Paisey Park che suonava tutta la notte.
Cosa hai dato e cosa preso? Non penso. L'ho fatto ridere la giusta quantità di volte. Fortunatamente non ho mai ecceduto col sense of humor.
Hai anche lavorato con altri artisti come Bowie, ACDC e Bob Dylan - al di fuori di Prince, chi è stato ilk più memoraboile con cui hai lavorato? Il più memorabile è stato, molto probabile Paul MCartney. Non perchè ho passato tanto tempo con lui, ma perchè la mia voce si è spezzata come quella di iun teenager quando l'ho incontrato e mi sono pizzicato perchè... Paul Mcartney. Sono sicuro che lui si ricorda in modo differenteFONTE[tradotto da VAMPY]
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